Il Salone del Mobile 2015 di Milano, mai come quest’anno, si rivolge al mercato dei Paesi Arabi e dell’Europa dell’Est, Russia in testa. I grandi marchi quindi puntano su stand di forte impatto e opulenza, con il limite di apparire tutti molto simili tra loro, con prodotti che faticano a differenziarsi e risultare innovativi.
I divani confermano forme monolitiche, con sedute molto profonde, abbondanza di cuscini e dimensioni che difficilmente trovano collocazione negli appartamenti più comuni. I tavoli si declinano in materiali sontuosi, marmo primo tra tutti, mentre gli armadi, a dir poco sconfinati, lasciano spesso il posto a cabine armadio di dimensioni generose e riccamente attrezzate.
Si registra il crescente utilizzo del metallo, soprattutto per le librerie, ma talvolta anche per sedute e poltroncine. Il risultato è un prodotto visivamente molto esile e leggero, dal sapore minimalista. Spesso il metallo è lasciato al naturale, talvolta verniciato per un’immagine più colorata e informale, soprattutto nel caso delle lamiere, anche forate, che diventano ante e mobili contenitore.
Da segnalare la libreria in carbonio, destinata ad un pubblico molto ristretto. Per la maggior parte dei casi si conferma l’uso (e l’abuso) della laccatura, rigorosamente opaca.
Ad Euroluce invece prosegue la sperimentazione delle potenzialità della sorgente luminosa a led che permette grandi libertà compositive ai designer, spesso architetti prestati all’industria per garantire prestigio ai grandi marchi. Lampade dagli spessori esigui, spesso puntiformi, che destrutturano il concetto stesso di “corpo illuminante”. Per quanto riguarda i materiali, continua l’uso del cemento per realizzare oggetti dall’indole brutalista. Grande spazio viene comunque lasciato alla tradizione con imponenti lampadari dal gusto classico e gli intramontabili in vetro di Murano.